Di cosa è fatta l’amicizia? (con consiglio di lettura non richiesto)

 

di Carmen Gasparotto

“Siamo amici di caramella!” mi comunica con entusiasmo Carlo, quattro anni ancora da compiere, dopo che abbiamo pescato dal sacchetto una caramella allo stesso gusto.

“Non sono amici quelli che, una volta trovata la fidanzata, non ti cercano più!” ribatte con amarezza Francesco, diciott’anni, alle mie affermazioni sull’importanza dell’amicizia.

In una recente intervista, Enzo Bianchi, monaco e saggista fondatore della Comunità di Bose, dice che l’amicizia sembra scomparire o perlomeno si è fatta cosa rara. Ormai non ci si incontra più nella gratuità, ma per gli apericena di lavoro. Non si perde tempo, si vuole ottimizzare ogni istante, si programma ogni cosa, non ci si sorprende più.

Che cos’è dunque l’amicizia? Il bello del parlarne sta nel fatto che è una faccenda a cui non si guarda proprio perché fa parte delle cose che diamo per scontate e che non rientrano tra i legami definiti da un’istituzione. Quando ci si accorge di essere diventati amici di qualcuno non si va davanti a un funzionario del Comune, non si diventa amici di fatto, né si va da un prete a far ratificare la cosa. Il problema dell’amicizia sta nel fatto che non si può parlare di essa se non si sa cosa essa “ci fa”. Forse lo aveva capito Epicuro per il quale l’amicizia è il piacere della vita per eccellenza, ma non nel senso che esso conforta e consola, ma nel senso più profondo e proprio di godimento della vita, cioè si può sentire piacere nel vivere solo se si vive l’amicizia che è un compartire lo stare al mondo.

Per rispondere a Francesco che lamenta la sparizione degli amici, potremmo dire che, tra le tante cose, l’amicizia è la sfida dell’autenticità. Molti giovani lamentano la superficialità dei loro coetanei, ma questo fenomeno potrebbe riflettere una difficoltà più ampia nell’essere se stessi. In un mondo in cui le persone spesso recitano una parte, il tratto narcisistico che ognuno di noi ha porta talvolta all’estremo l’essere ego-riferito e a usare l’altro per specchiarsi nelle sue reazioni. Invece di cercare alleanza e comprensione, spesso desideriamo solo accettazione e conferma sacrificando la nostra autenticità e i nostri tratti unici.

“Il vero amico non è qualcuno nel quale puoi rispecchiarti, bensì qualcuno che impersona la diversità”, scrive il filosofo Pier Aldo Rovatti sul quotidiano “Il Piccolo” in una interessante riflessione che mette in risalto i paradossi dell’amicizia vista come legame e slegamento, sostanze dello stesso rapporto. “L’amico è sempre altrove” continua Rovatti, “non si trova mai lì dove lo vorresti per possederlo, e il suo essere sempre altrove è proprio ciò che lo lega e lo slega da te stesso”. L’amicizia, dunque, come presenza assenza, estranea a qualsiasi meccanismo di potere.

Ogni fase della vita porta con sé bisogni diversi. C’è un momento in cui si cercano amicizie stimolanti e sfidanti, e un altro in cui si preferiscono relazioni più sincere e leali. I rapporti amicali mutano nel tempo, a seconda del genere, del carattere, delle condizioni esterne, familiari e sociali. L’amicizia rimane comunque un tema che riguarda ciascuno di noi in vitale rapporto con il prossimo, una miracolosa fonte di gioia, ma anche un equilibrio fragile, da tutelare.

Ad ogni modo, Carlo e Francesco, mi hanno fatto venire il desiderio di scrivere l’amicizia in forma narrativa. Poi ho pensato che scrivere l’amicizia è difficile, almeno per un motivo: la natura stessa dell’amicizia. Nell’amicizia duratura che ho in mente io non succede nulla: si chiacchiera, si cena insieme, ci si telefona o si inviano messaggi. Non è come una storia d’amore che si nutre di colpi di scena, che ama il conflitto. In ogni corso di scrittura si dice che ogni storia è fatta di azioni che muovono i personaggi, che sconvolgono lo status quo. Un’amicizia come la vorrei scrivere io, ma allo stesso tempo una storia toccante e viva, a pensarci, l’ho trovata in un libro letto qualche tempo fa. Si tratta del romanzo Due vite di Emanuele Trevi (Neri Pozza) che potrei lasciarvi come suggerimento di lettura.